Dal Quotidiano Sanità del 3 luglio 2023
Sotto l’egida della presidente della Repubblica ungherese si incontreranno i ministri della salute e dell’ambiente della Regione Europea dell’Oms. La conferenza ha l’obiettivo di definire le priorità e gli impegni futuri in materia di ambiente e salute per la regione europea dell’OMS, con particolare attenzione alle dimensioni sanitarie della “triplice crisi ambientale”, dovuta al cambiamento climatico, alla perdita di biodiversità e all’inquinamento ambientale.
Dal 5 al 7 luglio a Budapest si terrà la settima conferenza ministeriale su ambiente e salute. Il format è nato nel 1989 nell’ambito del Processo europeo per l’ambiente e la salute (EHP).
La conferenza ha l’obiettivo di definire le priorità e gli impegni futuri in materia di ambiente e salute per la regione europea dell’OMS, con particolare attenzione alle dimensioni sanitarie della “triplice crisi ambientale”, dovuta al cambiamento climatico, alla perdita di biodiversità e all’inquinamento ambientale.
La conferenza terrà conto dell’impatto della pandemia di COVID-19 e delle opportunità per una sana ripresa nel percorso verso il raggiungimento dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Nonostante i progressi compiuti negli ultimi 30 anni, oltre 1,4 milioni di decessi all’anno nella Regione sono ancora attribuibili a fattori di rischio ambientale, primo fra tutti l’inquinamento atmosferico. La pandemia di COVID-19 ha rivelato la profondità e l’ampiezza dei fallimenti sistemici nella prevenzione, nel riconoscimento e nell’affrontare le cause ambientali profonde delle malattie zoonotiche, collegando la pandemia alla concomitante triplice crisi ambientale.
Ciò determina la necessità di ripensare la governance, le politiche e l’azione per la salute e l’ambiente. Auspicio della conferenza quello di favorire lo sviluppo di capacità di attuare approcci integrati, transdisciplinari e multisettoriali che agiscano in base a queste interconnessioni, creando partenariati per promuovere un’azione che non lasci indietro nessuno.
Con il patrocinio della Presidente dell’Ungheria Katalin Novák, la Conferenza si propone quindi di:
catalizzare azioni concrete e la collaborazione tra paesi e settori per affrontare le pressanti minacce ambientali per la salute nel contesto della ripresa dalla pandemia e dalla crisi energetica;
offrire l’opportunità di presentare buone pratiche e condividere conoscenze ed esperienze;
avviare nuovi partenariati che affrontino i principali problemi ambientali e sanitari;
promuovere l’impegno dei giovani nella politica e nell’azione per l’ambiente e la salute;
arrivare all’adozione di una dichiarazione ministeriale negoziata con impegni concreti per accelerare l’azione per:
– affrontare le dimensioni sanitarie del cambiamento climatico, dell’inquinamento ambientale, del degrado del suolo e della perdita di biodiversità;
– riprendersi dalla pandemia promuovendo una transizione sana e giusta.
Il programma della Conferenza presenta segmenti politici di alto livello. Per facilitare l’interazione a livello politico, include un pranzo ministeriale il 6 luglio e ricevimenti ospitati dal governo ungherese e dal direttore regionale dell’OMS per l’Europa rispettivamente il 5 e 6 luglio. Durante tutta la conferenza, ci saranno anche opportunità di partecipare a eventi paralleli, una mostra e visite in loco.
La bozza della dichiarazione finale è già pronta e prevede 16 punti/obiettivo che, se approvata, impegneranno i governi degli stati della Regione Europea dell’Oms a dare un nuovo impulso alle politiche ambientali dei propri Paesi.