Da Quotidiano Sanità del 6 marzo 2023
Secondo le previsioni, tra il 2018 e il 2023, i tassi di mortalità sono in calo del 6,5% negli uomini e del 3,7% nelle donne nell’Ue e nel Regno Unito. Ma ci sono criticità per il tumore al pancreas e al polmone nelle donne over 65 anni con un aumento rispettivamente un aumento del 3,4% e dell’1%. Calano invece i tassi di mortalità per il colon-retto e lo stomaco. I risultati dello studio coordinato dall’Università di Milano con l’Università di Bologna e sostenuto da Fondazione Airc, pubblicati sulla rivista Annals of Oncology.
Diminuiscono in generale i decessi per tumore. Tra il 2018 e il 2023 si stima un calo del 6,5% nei tassi di mortalità per tumore negli uomini e del 3,7% nelle donne. Anche se le previsioni per alcuni tumori nelle donne dell’Ue non fanno ben sperare: si stima infatti un aumento del 3,4% per il tumore al pancreas e dell’1% per quello del polmone.
Comunque, nel 2023 nell’Unione Europea (UE) i decessi attesi per tumore dovrebbero essere circa 1.262.000, nel Regno Unito circa 172.300.
Sono queste le stime di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori internazionali guidati da Carlo La Vecchia, docente di epidemiologia presso l’Università Statale di Milano con la collaborazione dell’Università di Bologna e il sostengo della Fondazione Airc, I cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Annals of Oncology.
I ricercatori hanno analizzato i tassi di mortalità per tumore nell’Ue (la Repubblica di Cipro è stata esclusa dalle analisi a causa dell’eccessiva mancanza di dati) e nei suoi cinque Paesi più popolosi (Francia, Germania, Italia, Polonia e Spagna), e nel Regno Unito. Sono stati studiati per entrambi i sessi i dati di mortalità per i diec principali tumore, ossia stomaco, intestino, pancreas, polmone, mammella, utero, ovaio, prostata, vescica e leucemie. Per arrivare all‘analisi dettagliata è stata utilizzata la certificazione dei decessi per cancro e i dati sulla popolazione dell’Oms e quelli dei database Eurostat per il periodo 1970-2018. Le previsioni sono pubblicate per il tredicesimo anno consecutivo.
Per il 2023 si prevedono quindi andamenti favorevoli per i tassi di mortalità nei dieci siti tumorali più comuni in gran parte dei Paesi europei, anche se sottolineano i ricercatori il numero assoluto di decessi aumenterà a causa dell’invecchiamento della popolazione, questo perchè “una maggiore proporzione di anziani nella popolazione comporta un maggior numero di persone con un elevato rischio di sviluppare un tumore”.
Rispetto al picco di mortalità per cancro del 1988, i ricercatori stimano che, grazie agli andamenti favorevoli osservati e previsti tra il 1989 e il 2023, nell’UE saranno stati evitati circa 5,9 milioni di morti e circa 1,24 milioni nel Regno Unito.
“Se l’attuale tendenza favorevole dei tassi di mortalità per tumore dovesse continuare – commenta La Vecchia – un’ulteriore riduzione del 35% entro il 2035 sarebbe possibile. La cessazione del consumo di tabacco ha contribuito a questi andamenti. Per mantenerli nel tempo sono necessari ulteriori sforzi per controllare l’epidemia di sovrappeso, obesità e diabete, limitare il consumo di alcol, migliorare l’utilizzo degli screening per diagnosi precoce e le terapie, e controllare le infezioni virali per le quali esistono vaccini e terapie”.
Il controllo del tabagismo si riflette nella diminuzione della mortalità per tumore al polmone. “Ci sono ancora ampi margini di miglioramento, in particolare tra le donne, per le quali i tassi di mortalità per tumore del polmone continuano ad aumentare – ha dichiarato Eva Negri, docente di Medicina del Lavoro al dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche all’Università di Bologna, responsabile dello studio e del relativo sostegno da parte della Fondazione AIRC – contrariamente a quanto notato per gli uomini, durante il periodo tra il 1989 e il 2023, nelle donne non risultano morti evitate per tumore al polmone nell’UE. Un’altra neoplasia che non mostra miglioramenti tra gli uomini e aumenta nelle donne è il tumore al pancreas. Tra un quarto e un terzo di queste morti può essere attribuito al tabagismo, e le donne, soprattutto nei gruppi di età più avanzata, non hanno smesso di fumare.”
Nel 2023 nei Paesi dell’UE è stato stimato un tasso di mortalità standardizzato per tutti i tumori di 123,8 per 100mila uomini e 79,3 per 100mila donne. Nel Regno Unito i tassi corrispondenti saranno 106,5 e 83,5 per 100mila rispettivamente per uomini e donne.
Gli andamenti dei tassi di mortalità scenderanno per le sedi tumorali considerate sia negli uomini dell’UE sia in entrambi i sessi del Regno Unito. È previsto, invece, nelle donne dell’Ue un aumento del 3,4% per il tumore al pancreas e dell’1% per quello del polmone. Nonostante il calo previsto del 13,8%, le donne del Regno Unito continueranno ad avere un tasso di mortalità per tumore al polmone più elevato che nell’UE, dovuto a una maggior diffusione del fumo nelle donne anziane.
Nei cinque Paesi dell’UE considerati sono previsti aumenti di mortalità per il tumore polmonare nelle donne del 14% in Francia, del 5,6% in Italia e del 5% in Spagna. Esaminando nel dettaglio le fasce d’età delle donne, si prevede una diminuzione nel tasso tra i 25 e i 64 anni, mentre si riscontra un aumento nelle ultrasessantacinquenni.
“Questo è dovuto al fatto che le donne attualmente con età compresa tra i 45 e i 64 anni, nate negli anni ‘60 e ‘70, hanno fumato meno e hanno smesso prima rispetto a quelle nate negli anni ‘50, che erano ventenni negli anni ‘70, quando il fumo tra le giovani donne era maggiormente diffuso”, afferma Matteo Malvezzi, ricercatore presso l’Università di Milano.
Il tumore al colon-retto sarà la terza causa di mortalità neoplastica per le donne sia nell’UE che nel Regno Unito con tassi di mortalità rispettivamente pari a 8 e 10 per 100mila donne. Negli uomini il cancro alla prostata sarà la terza causa, con tassi previsti di 9,5 e 11,2 per 100mila uomini nell’UE e nel Regno Unito.
I ricercatori evidenziano il ruolo del sovrappeso e dell’obesità come fattore di rischio per i tumori alla mammella in post-menopausa, endometrio (utero), stomaco e colon-retto. Sebbene i tassi di mortalità per cancro allo stomaco siano in calo, grazie a una migliore conservazione degli alimenti, diete più sane e la diminuzione delle infezioni da Helicobacter pylori, circa un terzo dei tumori allo stomaco si verifica oggi nel cardias, che è associato al sovrappeso e all’obesità e, di conseguenza, al reflusso gastro-esofageo, noto fattore di rischio per questo tumore.
I tassi di mortalità per il cancro del colon-retto sono in calo nell’UE, mentre nel Regno Unito hanno mostrato andamenti meno favorevoli. “Gli aumenti registrati sia nell’incidenza che nella mortalità per il tumore al colon-retto tra le giovani donne nel Regno Unito sono un dato preoccupante. Questo può essere in parte spiegato dalla prevalenza di sovrappeso e obesità e dal consumo di alcol e tabacco”, afferma Eva Negri.
I ricercatori puntualizzano che le stime prodotte non tengono conto della pandemia di Covid-19, verificatasi successivamente al periodo per i quali i dati di mortalità erano disponibili: “Il Covid-19 potrebbe avere avuto un effetto sulla mortalità per cancro, per i rallentamenti causati nei servizi di salute pubblica, influenzando sia la prevenzione secondaria che il trattamento e la gestione delle patologie tumorali”.