Da Quotidiano Sanità del 5 aprile 2023
Queste impegnano il governo su diversi punti, tra i quali, valutare nuovi standard di sicurezza per garantire elevati standard operativi, tecnologici e di sicurezza dei punti nascita; definire il fabbisogno del personale sanitario; favorire l’umanizzazione dei percorsi nascita; favorire la continuità dell’assistenza e l’integrazione tra ospedale e territorio; rimuovere ogni ostacolo che possa danneggiare l’assistenza delle donne e famiglie migranti nei punti nascita.
La commissione Affari Sociali della Camera nella giornata di ieri ha impegnato il governo su una migliore distribuzione dei punti nascita approvando cinque risoluzioni bipartisan.
Diversi in realtà i punti sui quali le mozioni impegnano l’esecutivo, tra queste anche valutare nuovi standard di sicurezza per garantire elevati standard operativi, tecnologici e di sicurezza dei punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti annui per i quali vengano avanzate richieste di mantenimento delle loro attività da parte delle regioni; definire il fabbisogno del personale sanitario, medico e ostetrico del punto nascita, uniformemente su tutto il territorio nazionale; favorire l’umanizzazione dei percorsi nascita; favorire la continuità dell’assistenza e l’integrazione tra ospedale e territorio, adottando iniziative di competenza volte a sviluppare la rete dei consultori familiari (Cf) quali servizi territoriali.
E ancora, si invita a valutare la possibilità di avviare screening per l’individuazione delle donne a rischio di sviluppare depressione post partum; verificare e monitorare nei punti nascita, garantendone la diffusione, l’esistenza di tutte le procedure assistenziali, farmacologiche e non, per il controllo del dolore il corso di travaglio-parto; rafforzare il percorso nascita attraverso la valorizzazione della figura professionale dell’ostetrica e dell’ostetrico; e rimuovere ogni ostacolo che possa danneggiare l’assistenza delle donne e famiglie migranti nei punti nascita e nei consultori, avendo cura di assicurare la necessaria mediazione culturale.