In Sardegna nell‘elenco degli interventi finanziati con le risorse PNRR e PNC, sono inserite 50 Case delle comunità e 13 Ospedali di Comunità. Nieddu: “Auspichiamo di vedere una sanità che funzioni e sia all’altezza delle aspettative dei cittadini e dei pazienti. Continuiamo pertanto, nonostante la presenza di difficoltà oggettive che non dipendono da noi, come la carenza di specialisti, ad andare avanti per supportare ed incentivare, per quel che è nelle nostre possibilità, il nostro Ssr in prospettiva di una maggior efficienza nell’assistenza sanitaria prestata”
Case e Ospedali di comunità al via anche nell’isola. Nella sua ultima seduta la Giunta sarda ha deliberato l’approvazione dei ‘requisiti di autorizzazione all’esercizio e approvazione preliminare dei requisiti ulteriori di accreditamento istituzionale’ anche per queste strutture.
“Requisiti che sono stati rappresentati attraverso delle schede redatte da un gruppo di lavoro di competenza tecnica della materia – spiega a Quotidiano Sanità l’Assessore Mario Nieddu -, istituito grazie alla collaborazione con la direzione del mio assessorato”.
“Ricordo – prosegue l’esponente di Giunta – in riferimento alla L.R. n.24/2020 di riforma del sistema sanitario regionale – che con l’art. 44 abbiamo previsto l’individuazione nella Casa della salute, denominata Casa delle comunità ai sensi del decreto n. 77/2022, la struttura che raccoglie in un unico spazio l’offerta extra-ospedaliera del servizio sanitario, integrata con il servizio sociale, in grado di rispondere alla domanda di assistenza di persone e famiglie con bisogni complessi. E con l’art. 45 successivo, viene istituito l’Ospedale di comunità (OsCo), quale presidio di raccordo funzionale tra l’ospedale per acuti e i servizi territoriali. Ricordo che la finalità dell’Ospedale di comunità è fornire adeguati livelli di cura alle persone che non hanno necessità di ricovero in ospedali per acuti, ma che hanno comunque bisogno di un’assistenza sanitaria protetta che non può essere resa a domicilio, e limitatamente a periodi di tempo medio-brevi”.
Ripercorrendo inoltre i passi che hanno portato all’attuale delibera, l’Assessore prosegue: “In Giunta regionale abbiamo poi approvato la deliberazione n. 48/47 del 10 dicembre 2020 con la quale è stato recepito l’Atto n. 17/CSR del 20 febbraio 2020 di Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, attraverso cui sono stati approvati i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi dell’Ospedale di comunità. Mediante questa delibera abbiamo quindi demandato al Piano regionale dei servizi sanitari della Regione Sardegna la definizione degli indirizzi per l’individuazione e l’implementazione degli Ospedali di comunità. Piano regionale dei servizi sanitari riferito al triennio 2022-2024, deliberato nel mese di marzo scorso, e che prevede la riorganizzazione della rete territoriale e dell’offerta di servizi, ed il potenziamento del distretto sociosanitario quale punto di riferimento per l’assistito rispetto alla complessità della rete dei servizi e favorisce la presa in carico globale dell’assistito”.
“Sappiamo inoltre che anche la voce Missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) promuove la realizzazione di Case e Ospedali della Comunità – rileva Nieddu -, la cui realizzazione è finanziata attraverso la ripartizione del Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC), come rilevabile dal decreto del Ministro della Salute del 20 gennaio 2022. Con l’approvazione quindi della recente deliberazione n.18/32 del 10 giugno 2022, la Giunta regionale ha approvato in via definitiva l’elenco degli interventi finanziati con le risorse PNRR e PNC, tra i quali sono inseriti anche 50 Case delle comunità e 13 Ospedali della Comunità”.
“Per ottemperare ora al Contratto istituzionale di sviluppo (CIS) sottoscritto dal Governatore Solinas e dal Ministro Speranza e finalizzato all’esecuzione e alla realizzazione degli investimenti della Missione 6 – conclude l’esponente di Giunta -, abbiamo dunque individuato ed approvato i requisiti rappresentati dalle schede di cui in allegato. Auspichiamo di vedere una Sanità che funzioni e sia all’altezza delle aspettative dei cittadini e dei pazienti. Continuiamo pertanto, nonostante la presenza di difficoltà oggettive che non dipendono da noi, come la carenza di specialisti, ad andare avanti per supportare ed incentivare, per quel che è nelle nostre possibilità, il nostro Ssr in prospettiva di una maggior efficienza nell’assistenza sanitaria prestata”.